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Chi sono
Amabile Giusti si addormenta la sera sognando di scrivere, si sveglia la mattina con lo stesso chiodo fisso in testa, non è escluso che perfino davanti a un giudice, mentre perora una causa, la sua mente divaghi pensando a come plasmare una storia o finire un capitolo. È un tipo che ascolta molto e parla poco ma quando scrive non si ferma più...
Se volete farla contenta regalatele un saggio su Jane Austen, un ninnolo di ceramica (preferibilmente blu), un manga giapponese, o una piantina grassa (più spine ci sono meglio è). Preferibilmente tutti insieme. Spera di invecchiare lentamente (perché questo pare sia l’unico modo per vivere a lungo...) ma mai invecchiare dentro! Dentro avrà sempre un’età con poco passato e molto futuro e scarsa saggezza.
Se volete farla contenta regalatele un saggio su Jane Austen, un ninnolo di ceramica (preferibilmente blu), un manga giapponese, o una piantina grassa (più spine ci sono meglio è). Preferibilmente tutti insieme. Spera di invecchiare lentamente (perché questo pare sia l’unico modo per vivere a lungo...) ma mai invecchiare dentro! Dentro avrà sempre un’età con poco passato e molto futuro e scarsa saggezza.
domenica 5 gennaio 2014
Ho amato I Protettori
dell’Oracolo - Buio, prima parte della duologia paranormal romance di Patrisha Mar. L’ho amato in modo viscerale,
con il cuore e con la testa, per la storia e la scrittura e i personaggi vivissimi
e una Londra seducente a fare da sfondo. Mi sono
accostata a Luce, seconda e
conclusiva parte della medesima saga, con l’avidità di chi vuole un’altra
ciliegia rossa e succosa perché una non basta e, lo confesso, anche con un
pizzico di trepidazione.
Adesso posso dire con assoluta consapevolezza d’essermi
tuffata in un mare meravigliosamente blu. Luce non è solo il valido prosieguo
d’una storia meritevole: è sublime, è un ricamo di eventi e
sentimenti intessuto da mani abili, in cui i personaggi e gli intrecci
presentati nel primo volume, si evolvono, per complicarsi e poi sciogliersi
grazie alla passione e all’astuzia di un’Autrice senza minuscole. Nulla è
lasciato al caso, ogni mistero trova la sua interpretazione, e vi assicuro che
resterete più di una volta a bocca spalancata per lo stupore e la rabbia di non
aver capito prima i chi, i come e i perché.
Non posso e non voglio anticipare segreti, è giusto che
scopriate ogni cosa a tempo debito, pertanto preferisco portarvi idealmente a
passeggio con me lungo le strade e le anime di questa storia.
Vi ricordate di Benjamin? Lui è quello che fa del sarcasmo
un’egida, il giovane ribelle un po’ troppo incline a menar le mani, il
libertino bello da togliere il fiato. Durante il giorno svolge un lavoro di
fatica, donando al mondo un’immagine deliberatamente falsata di sé, quella di
un uomo qualsiasi del popolo, più irridente, più sexy,
ma tutto sommato uno come tanti. Ma quando cala la notte, Ben dismette i panni
del garzone e indossa quelli del soldato. Un soldato speciale: un cacciatore di
Notturni.
Bernadette è sua sorella. Gemella, non meno affascinante ma
più pragmatica. Anche lei nelle ore diurne svolge mansioni ordinarie, vende
accessori di moda, cappellini e ombrellini di foggia spesso ridicola alle
signore più ricche, e forse più stupide, di Londra. Anche lei, quando le
tenebre avvolgono la city, si libera dei panni dell’apprendista modista e va a
caccia per le vie della città indossando pantaloni e coltelli.
Entrambi appartengono a un gruppo che tenta di liberare le
strade di Londra da alcune arcane e orribili creature che emergono di notte. A
dirigere le operazioni di questa insolita confraternita di guerrieri, che
comprende molti altri come loro, c’è un personaggio ambiguo, non meno
misterioso dei mostri che ordina di contrastare, noto come The
Phoenix.
Nelle loro vite non c’è spazio per l’amore. Per Ben perché
non ne ammette l’esistenza, per Bernie perché non ne accetta il rischio.
Tuttavia, mentre Bernadette si fa bastare la propria missione, Ben ha molti
dubbi e si pone rabbiosi interrogativi – ai quali The Phoenix non pare propenso
a fornire risposte esaurienti - sul senso di quel compito, di quella guerra,
sull’origine delle creature che infestano la città. Ben non
accetta di eseguire passivamente gli ordini, lui vuole capire il senso di ogni
cosa.
E il destino gli darà modo e mezzo di comprendere.
L’Amore, infatti, entrerà nelle vite di entrambi i fratelli,
sconvolgendo le loro priorità e le loro certezze e illuminandoli sulla via
della scoperta.
Ben incontrerà Cassandra, una giovane cieca dal profetico
nome che, come la mitologica sacerdotessa, è in grado, se non di prevedere
specifici eventi, di leggere le anime e le intenzioni degli uomini che di
quegli eventi saranno gli artefici. Cassie, nata senza il dono della vista
fisica, riesce tuttavia a cogliere le aure delle persone. In definitiva, come
Ben e Bernie, anche lei nasconde un segreto: attraverso questo insolito potere percepisce
l’anima di chi la circonda, il dolore e la gioia, il tormento e il pianto, la
purezza e la malvagità. Per sua fortuna, perché così sa sempre con chi ha a che
fare, e suo malgrado, perché ci sono volte in cui vedere il male può fare male.
Appena ho fatto la sua conoscenza ho sentito che, se fossi stato Ben, anche io mi
sarei innamorato perdutamente di lei. Cassie è, fra tutti, il mio personaggio
preferito: è lei la vera guerriera. Perché non si combatte solo con le lame e i
calci ruotati, ma anche con la forza morale, con la dignità, il coraggio di
affrontare una vita non semplice senza mai piangersi addosso e senza permettere
al rancore di contaminarla.
Anche per Bernadette si spalancheranno le porte del cuore:
sulla sua strada giungerà Joseph, un rampollo di buona famiglia, un tipo che,
all’apparenza, sarebbe ben lontano dal suo ideale di uomo, ma che invece
incarnerà quasi subito quell’ideale. Perché perfino Joseph nasconde un segreto.
Nel suo caso si tratta di qualcosa di meno soprannaturale. Il giovane Fitzroy
non è, in definitiva, più mansueto di Ben, nonostante l’aspetto da dandy e i
modi impeccabilmente cortesi. Sotto quella facciata impostata, infatti, si
nasconde un uomo pieno di fuoco, che non accetta i limiti imposti dalle
convenzioni imperanti, che non sopporta il qualunquismo e la futilità, e non
riesce proprio a sopportare il pensiero che il massimo traguardo della sua
vita debba essere quello di sposare un’ereditiera svampita.
Quattro cavalli di razza, quattro personaggi che scalpitano,
ognuno a suo modo, per raccontarci la loro storia.
Buio ce li ha presentati, li ha fatti sfiorare, incontrare,
sospirare, vagheggiare.
Luce li fa amare con la stessa profondità con cui un raggio
di sole attraversa un prisma. In Luce le storie si sviluppano, le conoscenze si
fanno profonde, in senso emotivo per alcuni, ma anche intensamente fisico per
altri. Bernadette rivelerà un’insospettata intraprendenza, e in taluni punti la
narrazione si arricchirà di raffinatissima sensualità.
“Sai cos’è
terribilmente sconveniente?”
“Cosa?” Bernadette si
ritrovò a balbettarlo sotto il peso della sua occhiata tagliente.
“È il desiderio che
provo per te. Voglio comportarmi nel modo giusto, voglio sposarti e non certo approfittarmi
di te. Ma ammetto che mi è difficile a volte. Aver vissuto i nostri brevi
momenti di intimità durante la mia convalescenza, mi ha fatto sperare in
qualcosa di più, però non voglio forzarti, Presto saremo sposati, potrò
attendere.”
Bernadette si azzardò
a prendere tra le dita il ricciolo castano che continuava a ricadere sulla
fronte di lui e ci giocò con cura.
“E se io non volessi
attendere?”
L’amore fisico tra Ben e Cassie, invece, si compirà in tempi
più lenti, più meditati, dopo la consacrazione d’un matrimonio rituale, ma non
per questo i loro incontri saranno privi di ardore. In taluni momenti,
l’ingenuità di Cassie è deliziosa e divertente.
D’impulso la giovane si
staccò, ansimando mentre il suo petto andava su e giù come il secchio in un
pozzo.
“Benjamin Nicholls,
hai baciato molte ragazze nella tua vita?”
Lui corrugò il naso
con una smorfia. “Perché me lo chiedi?” Si mise istintivamente sulla difensiva.
Non è che parlare della sua esperienza in campo amoroso fosse l’attività
principale che aveva in mente adesso.
“Perché quando mi
baci, mi si arricciano le punte dei piedi.”
In Luce i segreti si svelano, piano piano, un mattone alla
volta, un colore alla volta. Ripeto: non posso dire molto, anzi, non posso dire
praticamente nulla della trama in senso stretto; Luce è un tale insieme di
eventi particolari, di rilevazioni incredibili, di persone che non sono quello
che sembrano, come in un giallo perfettamente orchestrato, che rischierei di rivelare
intempestivamente che l’assassino non è il maggiordomo. Non sarebbe corretto.
Dirò solo questo: è magico. È scritto divinamente, fluido
come l’acqua di un ruscello senza essere mai piatto, mai privo di energia. Una incantevole
commistione tra le profondità romantiche di un romanzo classico, e il dinamismo di un fantasy
urbano. I colpi di scena tengono il lettore sulle
pagine, anzi di più, nelle pagine,
nella storia, in quella Londra così piena di contraddizioni. Bernadette
riuscirà a superare la sua paura di abbandonarsi completamente ai sentimenti?
Joseph si affrancherà dalla sua invadente famiglia e potrà sposare colei che
ama? Benjamin scoprirà cosa nasconde The Phoenix e riuscirà a proteggere la
donna cui tiene più della sua stessa vita? Cosa nasconde The Phoenix, e perché
si trincera dietro uno pseudonimo? E I Notturni cosa sono davvero? Londra è destinata a essere per sempre in balìa delle loro
aggressioni brutali?
Questo e molto altro lo scoprirete solo leggendo. Se dopo ne
verrete fuori come me, che sono emersa da quelle acque piena d’emozione e
stupore e gratitudine, potrete ringraziare Patrisha Mar per il magnifico
viaggio. Confesso che mi mancheranno tutti quanti. Ben, Cassie, Bernie, Joe, e
anche i personaggi minori. Spero con tutto il cuore che ci rivedremo ancora.
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